Non si conosce con esattezza la cronologia dell'esecuzione degli affreschi, eseguiti nel corso di alcuni anni e terminati nel 1474. Mantegna che qui raggiunge la più piena espressione della sa maturità di artista, ha concepito in modo unitario la sala, chiamata "Camera Picta" negli antichi documenti: due lati sono ricoperti da un finto tendaggio, che si scosta sulle pareti in cui
compaiono i membri della famiglia Gonzaga.
All'ingresso, su un muro scandito da pilastri dipinti a motivi classici, un paesaggio ricco di riferimenti a monumenti romani ospita l'Incontro tra il marchese Ludovico e il figlio cardinale, accompagnati da un sontuoso corteo di paggi con cavalli agghindati e cani di razza; segue, sulla parete accanto, la Corte dei Gonzaga, in cui Mantegna dimostra notevoli capacità di ritrattista, variando la propria tecnica per riprodurre le fresche guance delle ragazze, i volti severi delle persone mature, il sorriso della nana. Sovrasta tutto un oculo prospettico al centro della volta, una finta
All'ingresso, su un muro scandito da pilastri dipinti a motivi classici, un paesaggio ricco di riferimenti a monumenti romani ospita l'Incontro tra il marchese Ludovico e il figlio cardinale, accompagnati da un sontuoso corteo di paggi con cavalli agghindati e cani di razza; segue, sulla parete accanto, la Corte dei Gonzaga, in cui Mantegna dimostra notevoli capacità di ritrattista, variando la propria tecnica per riprodurre le fresche guance delle ragazze, i volti severi delle persone mature, il sorriso della nana. Sovrasta tutto un oculo prospettico al centro della volta, una finta
balaustra circolare dalla quale si affacciano alcune figure, in ripida, virtuosistica prospettiva.
Le altre parti del soffitto simulano una partizione in riquadri decorati in stucco con busti di imperatori romani.
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Camera degli Sposi - Incontro tra il marchese Ludovico e il figlio cardinale |
Lungo le pareti principali si svolgono due scene: il "ritratto di gruppo" della famiglia del marchese Ludovico III Gonzaga, attorniato dai cortigiani, e l'incontro del marchese con il secondogenito, il cardinale Francesco Gonzaga.
Nella volta, fra lacunari dipinti in chiaroscuro con motivi classici, si apre un famoso oculo circolare, con una balconata da cui si affacciano figure e animali, aperta con una vertiginosa prospettiva verso il cielo. Questo "sfondato" illusionistico servirà da esempio per gli artisti delle generazioni successive, e in particolare per il Correggio.
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Camera degli Sposi - Incontro tra il marchese Ludovico e il figlio cardinale |
Camera degli Sposi - Corte dei Gonzaga |
La Camera degli Sposi viene completata con ogni probabilità nel 1474: il decennio successivo è decisamente poco felice per Mantegna e per lo stato mantovano.
L'artista, che da tempo intrattiene con i marchesi un fitto carteggio - prova di un carattere permaloso e di rapporti non sempre facili con gli altri cortigiani - vede morire un proprio figlio, poi il marchese Ludovico, la marchesa Barbara, infine il successore di Ludovico, Federico.
Solo con la salita al potere del giovane Francesco II Gonzaga (marchese dal 1484) le committenze artistiche mantovane conoscono una significativa e duratura ripresa.
Solo con la salita al potere del giovane Francesco II Gonzaga (marchese dal 1484) le committenze artistiche mantovane conoscono una significativa e duratura ripresa.
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La volta della Camera degli Sposi |
L'originalità della prospettiva mantegnesca consiste nella particolare interpretazione di quella toscana che subordinò sempre a esigenze espressive drammatiche e liriche, coinvolgendo lo spettatore con ipnotici apparati prospettico-illusionistici. La sua concezione spaziale è strettamente legata all'ambiente a cui I'opera è destinata e al soggetto da rappresentare ed è direttamente funzionale al movimento dello spettatore.
L'opera del Mantegna certamente prelude alle sperimentazioni illusionistiche dei secoli successivi.
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