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ANNUNCIAZIONE 598 (Annunciation) - Leonardo da Vinci

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ANNUNCIAZIONE 598 (1478 circa) Leonardo (Lorenzo di Credi)
Museo del Louvre - Parigi
Tempera su tavola cm 16 x 60


La piccola tavoletta con I' Annunciazione apparteneva alla predella che ornava la parte inferiore della Madonna in trono e i santi Giovanni Battista e Donato, commissionata al Verrocchio per il Duomo di Pistoia. La grande pala d'altare, detta anche Madonna di Piazza, fu eseguita nell'ambito della bottega tra il 1478 e il 1486 circa e in particolare fu portata a compimento da Lorenzo di Credi. Questo giovane pittore aveva assunto un ruolo di primo piano fra gli allievi del Verrocchio, soprattutto dopo la partenza del maestro chiamato a Venezia per realizzare, su commissione del Senato della Serenissima, il monumento equestre a Bartolomeo Colleoni.
Lo scomparto con la scena dell'Annunciazione doveva costituire I'elemento centrale della predella. Leonardo vi lavorò prima di partire per Milano nel 1482.La sua autografia è senz'altro riconoscibile nell'attenzione minuziosa con cui sono resi i panneggi delle due figure. Ma soprattutto, la mano di Leonardo si distingue nella concezione d'insieme della scena e nella gestualità trattenuta dei due personaggi.
Le teste reclinate in avanti l'una verso l'altra stabiliscono il dialogo silenzioso tra l'Arcangelo e la Vergine.


Annunciazione degli Uffizi (Vedi scheda)

All'atteggiamento della figura femminile, come assorta in meditazione, fa riferimento un delicato disegno conservato agli Uffizi in cui Leonardo descrive, con un sottile chiaroscuro, gli effetti della luce sul volume del volto. L'impostazione spaziale della tavoletta del Louvre è affine a quella della grande tavola dell' Annunciazione degli Uffizi, con la scena che si svolge all'aperto tra il prato fiorito e il vano creato all'esterno dall'architettura.
In entrambi i dipinti Io spazio in primo piano è racchiuso entro il perimetro di un giardino (hortus conclusus) oltre il quale si apre la veduta del paesaggio in lontananza.
Nonostante il piccolo formato e il fatto che fosse destinata a una predella, sembra di riconoscere anche in questa rappresentazione la precisa volontà, da parte di Leonardo, di concepire le figure in base alla corrispondenza tra i gesti e le intenzioni dell'animo, di accordare gli atteggiamenti esteriori a quelli interiori.


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