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Samuel Finley Breese Morse |
Samuel Finley Breese Morse (Charlestown, 27 aprile 1791 – New York, 2 aprile 1872) è stato un pittore, inventore e storico statunitense. È ricordato per aver inventato insieme con un altro inventore americano, Alfred Vail, il telegrafo elettrico e il relativo alfabeto (detto Codice Morse) che da lui prende il nome. Compì anche esperimenti di telegrafia sottomarina via cavo.
Forse l'aspetto più interessante di questo post è la scoperta, per lettori europei, del talento pittorico di Morse; per il resto, la pagina ha l'andamento scarno ed essenziale di brani di divulgazione scientifica.
Gli uomini avevano accarezzato da secoli il sogno di inviare messaggi rapidi come il pensiero, ma doveva toccare al giovane pittore americano, Samuel Morse Finley Breeger di fare qualche cosa di pratico in merito.
Il fatto che Morse sia stato anzitutto un artista (e di grande valore) è stato oscurato da altre sue conquiste più clamorose.
Eppure lo stesso Morse ha sempre considerato la pittura come la sua vocazione, a buon diritto.
Divenne famoso in campo internazionale a 22 anni quando uno dei suoi quadri si classificò tra i primi nove sui 2000 esposti alla Mostra dell'Accademia Reale di Londra.
Morse fu uno dei fondatori dell'Accademia nazionale americana di disegno, cui presiedé per quasi vent'anni.
Nel 1932, sessant'anni dopo la sua morte, il Metropolitan Museum di New York ne onorò la memoria con una mostra personale.
Il padre Jedidiah Morse, pastore evangelico, scrisse due libri di geografia che resero famoso il nome di Morse e gli procurarono il denaro per far studiare Samuel e i suoi due fratelli.
Samuel scrisse a casa, dall'Università di Yale, che amava tutti i suoi studi "ed in particolare le lezioni di Day sull'elettricità", annunziando inoltre che dedicava tutto il suo tempo libero a dipingere su avorio miniature dei suoi amici, a cinque dollari l'una.
Lo studio dell'elettricità era il suo passatempo preferito, e cercava sempre, la compagnia degli scienziati che si dedicavano agli esperimenti sul nuovo "fluido".
Da principio i genitori di Morse ostacolarono il suo desiderio di dedicarsi alla pittura; ma quando a 19 anni i suoi quadri gli meritarono le lodi dei critici, i genitori acconsentirono a che si recasse in Inghilterra a studiare pittura.
Per un certo tempo, dopo il suo ritorno in America nel 1815, Morse guadagnò molto bene dipingendo ritratti.
Il migliore, quello del suo amico Marie Joseph Lafayette (1756-1834, generale e uomo politico francese, si recò giovanissimo in America per combattere in favore dei coloni americani durante la guerra di indipendenza degli Stati Uniti; tornato celebre in patria, partecipò attivamente alla Rivoluzione francese raggiungendo il grado di generale nella Guardia Nazionale; nel 1830 favorì l'elezione di Luigi Filippo a re dei Francesi), è ora in una sala del Municipio di New York.
Ma dopo pochi anni rimase quasi senza lavoro a causa di un periodo di crisi economica.
Nell'ottobre del 1832, Morse era in viaggio per gli Stati Uniti, di ritorno da una seconda visita in Europa.
Una sera la conversazione a bordo ebbe per argomento l'elettricità, e gli altri passeggeri si divertirono sentendo Morse che si chiedeva ad alta voce "perché non fosse possibile trasmettere istantaneamente le notizie a qualsiasi distanza per mezzo dell'elettricità".
L'idea lo assillò notte e giorno per il resto del suo viaggio, e tutto ciò che aveva imparato in precedenza nell'esercizio del suo passatempo dette ora improvvisamente i suoi frutti.
Quando sbarcò a New York, il suo taccuino d'artista era pieno dei disegni di uno strumento e di un circuito i cui "principi fondamentali, tanto semplici da suscitare tutt'ora l'ammirazione dei tecnici, sono rimasti immutati fino ad oggi.
Tuttavia Morse era ancora e soprattutto un artista.
Pochi mesi prima l'Università di New york, appena fondata, lo aveva nominato professore di pittura e scultura: fu la prima cattedra di belle arti fondata in America.
Morse lavorava la sera attorno ad un modello del suo Telegrafo (lo scriveva sempre con la lettera T maiuscola), ma passava le giornate nel suo studio a finire una grande tela cominciata in Francia.
Era un quadro ambizioso che rappresentava la galleria del Louvre, con appesi alle pareti capolavori di Murillo, di Van Dyck, del Correggio e di altri.
Con l'energia, lo spirito civico e I'iniziativa che gli erano propri, Morse aveva in animo di migliorare il gusto artistico dei suoi compatrioti, esponendo il quadro in tutte le principali città degli Stati Uniti.
Ma l'affluenza del pubblico fu così scarsa che in breve Morse, sull'orlo del fallimento, fu costretto a vendere il quadro.
Un'altra delusione scosse la fede di Morse nella sua arte, e in modo più penoso.
Nella rotonda del Campidoglio (sede del Senato americano), a Washington, rimanevano da riempire con affreschi quattro pannelli e Morse chiese che gliene venisse affidato uno, ma il suo nome non fu preso in considerazione.
Scoraggiato, abbandonò allora la pittura e rivolse tutta la sua inesauribile energia al perfezionamento del suo Telegrafo.
Si era trasferito a quel tempo nel suo studio presso l'Università di New York, ridotto troppo povero per potersi pagare l'affitto di una camera, cucinandosi i pasti da sé per economizzare il danaro necessario agli esperimenti.
Doveva costruirsi ogni pezzo che gli occorreva; le batterie, i magneti, perfino il filo isolato per i circuiti.
Si servì della cornice di un quadro per l'apparecchio ricevente, adoperando i pezzi di un vecchio orologio per far scorrere un nastro di carta sotto un pendolo a cui era fissata la punta d'una matita.
La punta scorreva avanti e indietro, tracciando linea ondulata che poteva leggersi in punti e linee.
Rimanevano soltanto due progressi da compiere per completare il Telegrafo come noi lo conosciamo, e Morse ebbe l'ingegno di farli tutt'e due.
Nel 1836 gli venne l'idea del relè (apparecchio capace di intensificare gli impulsi elettrici), servendosi del quale le comunicazioni a linee e punti potevano arrivare, di circuito in circuito, da un capo all'altro dei continenti e compiere il giro del mondo.
Il passo definitivo fu il codice Morse, nel cui perfezionamento Morse fu aiutato dal suo socio Alfred Vail.
Il 24 gennaio 1838, nel suo studio dell'Università, Morse dette la prima dimostrazione di comunicazioni trasmesse con il suo codice, e cominciò a prepararsi per presentare al Congresso la sua opera nella speranza di un appoggio del Governo.
Ma aveva dovuto procurarsi tre soci ed ora che il successo si avvicinava si trovò coinvolto in una serie infinita di rivendicazioni e di liti giudiziarie da parte di persone gelose che avanzavano diritti.
"La condizione di un inventore" scrisse Morse rattristato "è veramente poco invidiabile".
Dovevano trascorrere cinque anni di delusioni prima che il Congresso votasse il finanziamento di una linea telegrafica sperimentale; e Morse si rivolse frattanto a un campo nuovo, quello della fotografia.
A Parigi aveva fatto amicizia con Louis-Jacques-Mandé Daguerre (Cormeilles-en-Parisis, 18 novembre 1787 – Bry-sur-Marne, 10 luglio 1851 - è stato un artista, chimico e fisico francese, riconosciuto universalmente come l'inventore del processo fotografico chiamato dagherrotipo), e nell'aprile 1839 Morse descrisse al pubblico americano i lavori del Francese.
Probabilmente il primo apparecchio fotografico costruito in America fu quello di Morse e fu con il suo aiuto che il professor John W. Draper fece il primo ritratto fotografico eseguito al mondo, sul tetto dello studio dl Morse, all'Università di New york, nel dicembre 1839.
Già nel 1841 Morse e Draper erano riusciti a ridurre il tempo d'esposizione da cinque minuti a pochi secondi e e Morse teneva lezioni entusiastiche sulla nuova arte.
Finalmente nel 1843 il Congresso stanziò 30.000 dollari per la costruzione della prima linea telegrafica, sebbene molti parlamentari considerassero talmente assurdo il disegno di legge da tentare di aggiungervi un emendamento con il quale una parte del denaro sarebbe stata destinata a sostenere gli studi di Mesmer sull'ipnotismo (Franz Anton Mesmer (Moos, 23 maggio 1734 – Meersburg, 5 marzo 1815) , laureato in medicina e filosofia a Vienna, svolse la sua attività in Austria, Germania e Francia, a cavallo tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento. Le sue teorie hanno dato vita al mesmerismo, e inoltre può considerarsi il precursore dell'ipnosi).
Morse, nominato Sovrintendente dei Telegrafi Americani, cominciò a costruire una linea di 65 chilometri da Washington a Baltimora.
Nel maggio 1844 la prima linea fu portata a compimento ed il famoso messaggio "What that God Wrought" , (ciò che il Signore ha compiuto) fu trasmesso a Vail, a Baltimora, nel corso di una cerimonia alla Corte Suprema.
Il primo impiego dello strumento americano fu quello di comunicare a Washington un resoconto minuto per minuto di una convenzione del partito democratico a Baltimora e, quando i delegati gridarono "tre evviva per Jarnes K. Polk (allora presidente degli Stati Uniti) e tre evviva per il Telegrafo", ,la fama era ormai assicurata in tutto il Paese.
Morse voleva che il Governo acquistasse la nuova invenzione e la facesse funzionare; ma il Congresso rifiutò, e lo sviluppo del Telegrafo fu lasciato all'iniziativa privata.
Nel 1846 un giornalista di New York poteva scrivere con orgoglio:
"Mentre l'Inghilterra, per opera del suo Governo, è riuscita con grandi sforzi a mettere insieme 282 chilometri di linee telegrafiche, gli Stati Uniti, grazie all'iniziativa privata, ne hanno già in attività 2042 chilometri".
"Mentre l'Inghilterra, per opera del suo Governo, è riuscita con grandi sforzi a mettere insieme 282 chilometri di linee telegrafiche, gli Stati Uniti, grazie all'iniziativa privata, ne hanno già in attività 2042 chilometri".
Fin dal 1842 Morse aveva pensato ad un cavo che attraversasse I'Atlantico.
Ed effettivamente il primo esperimento da lui compiuto fu quello di un cavo sottomarino che collegava New York con un isolotto della baia.
Egli stesso posò il cavo con una barca a remi.
All'inaugurazione avrebbe dovuto esserci una grande cerimonia e fin dall'alba Morse era sulla riva per assicurarsi che tutto fosse a posto; ma improvvisamente, guardando nella baia, vide il comandante di un peschereccio tirar via furibondo il cavo che gli si era impigliato nell'ancora, e spezzarlo e gettarne in mare i tronconi.
La cerimonia di quel giorno si trasformò in una derisione pubblica.
Per molti anni l'idea del cavo sottomarino non fu presa sul serio, ma alla fine un gruppo di finanzieri si consorziò per sostenere l'ardito progetto di un cavo transatlantico; dopo tre tentativi falliti, nel 1866 si riuscì infine a posare iI cavo.
Per un certo tempo Morse ebbe un'interessenza nell'impresa.
La sua immensa energia lo condusse alla politica e ne fece un attivo partecipe di ogni lotta nazionale, quasi sempre dalla parte del perdente.
Morse morì nel 872 a pochi giorni dal suo ottantunesimo compleanno, lamentando che la sua arte di pittore non fosse apprezzata.